LA POGONA VITTICEPS, DETTA ANCHE “DRAGO BARBUTO”

INTRODUZIONE

Scopo di questo breve articolo è avvicinare i neofiti all’affascinante mondo del drago barbuto con un approccio consapevole e responsabile. Non è facile per gli umani a “sangue caldo” capire i comportamenti ed i bisogni dei rettili quindi è essenziale avvicinarsi a loro con un solido bagaglio di conoscenza. Ci auguriamo inoltre di riuscire a svelare qualche altro piccolo segreto a coloro che già conoscono ed amano il drago barbuto australiano.

ECCO A VOI LA POGONA (POGONA VITTICEPS) DETTA ANCHE “DRAGO BARBUTO”

La pogona vitticeps è un sauro dalla caratteristica forma appiattita, con grande testa triangolare ornata da numerose spine e caratterizzata da una singolare sacca golare o barba.
Le dimensioni di un esemplare adulto si attestano intorno ai 45-60 cm coda compresa. La loro colorazione è variabile: quella presente in natura, o ancestrale, può passare da varie tonalità di grigio fino al marrone o al rosso.
In natura il drago barbuto vive in media 6/7 anni mentre, in cattività, se allevato in condizioni ottimali, può vivere anche oltre i dieci.

 

L’attività di questi sauri a sangue freddo è strettamente legata alle temperature ambientali, che ne condizionano ritmi e comportamenti. Le pogone raggiungono la temperatura ideale attraverso il basking, crogiolandosi cioè sotto i raggi del sole e mediante il gaping, o termoregolazione, con il quale abbassano la temperatura corporea in caso di surriscaldamento.
Nei mesi freddi, la pogona vitticeps entra in una sorta di letargo meglio noto come periodo di brumazione, rifugiandosi in ripari naturali grazie ai quali riesce a mantenere la temperatura corporea costante.

L’ ALIMENTAZIONE

 

In natura il drago barbuto è onnivoro. Da uno studio condotto in Australia, risulta che in età sub-adulta il 50% della loro alimentazione si basa su varie tipologie di insetti e il restante 50% su vegetali, mentre con il raggiungimento dell’età adulta, la percentuale di vegetali nella loro dieta aumenta al 65-90%. L’osservazione degli animali in cattività mostra abitudini alimentari simili.
In cattività, una pogona adulta dovrebbe essere nutrita con una dieta in cui il rapporto tra alimenti d’origine animale e vegetale sia di 1:1.

Sia le verdure che gli insetti vanno presentati spolverati con il calcio: ogni giorno con il calcio in polvere e ogni 10-15 giorni con il calcio additivato con D3.

 

IN SINTESI:

ALIMENTI SI:
VERDURE: RUCOLA, CICORIA, RADICCHIO, VALERIANA, INDIVIA, TARASSACO
INSETTI: GRILLI, BLATTE, LOCUSTE, BACHI DA SETA

ALIMENTI NO:

TARME DELLA FARINA, CAMOLE DEL MIELE, LATTUGA, FRUTTA

ALIMENTAZIONE PER LE BABY POGONE:
QUANTITÀ MAGGIORE DI INSETTI RISPETTO ALLA VERDURA.
CON L’AVANZARE DELL’ETÀ INVERTIRE GRADUALMENTE LE PROPORZIONI.

L’ HABITAT

 

La teca ideale per la pogona vitticeps dovrà avere un discreto sviluppo sia in lunghezza che in altezza, per adeguarsi alle abitudini semi-arboricole di questi sauri. In questo modo si potrà facilmente allestire una zona di“basking”, e cioè un punto rialzato del terrario che servirà da zona calda e da postazione di controllo del territorio. Gli animali lo utilizzeranno come fonte di calore per termoregolarsi e per favorire la digestione.

Le dimensioni del terrario dovranno essere proporzionate alla dimensione degli animali (per i piccoli si consiglia una teca dalle dimensioni ridotte per facilitare il loro nutrimento, il basking e per abituarli alla nostra presenza) e al numero degli esemplari ospitati.

Nonostante le numerose variabili, possiamo utilizzare un semplice schema per calcolare le giuste dimensioni della teca:
– Larghezza: cinque volte la lunghezza di una pogona
– Profondità: quattro volte la lunghezza di una pogona
– Altezza: tre volte la lunghezza di una pogona
Se consideriamo che mediamente una pogona adulta raggiunge una dimensione di circa venticinque centimetri dalla punta del naso alla cloaca (quindi coda esclusa) il calcolo è presto fatto: (25×5) 125 X (25×4) 100 X (25×3) 75 cm.

La lampada per il basking, quindi quella che emette calore, dovrà essere agli ioduri metallici e va abbinata ad un neon con 10-12% di UVB in quanto la pogona è un animale diurno.

Il terrario non è quindi un mero contenitore, dove tenere gli animali, bensì un microambiente nel quale questi affascinanti sauri potranno esprimere le loro potenzialità fisiologiche e comportamentali. Andrà posta quindi la massima cura nella scelta della teca o nella sua realizzazione. I materiali con cui vengono normalmente realizzati i terrari sono i più svariati: si va dalla classica teca di legno e vetro, a quelle interamente in vetro.

COME TRASPORTARE UNA POGONA?

 

Se avete da poco adottato un piccolo di pogona vitticeps o possedete un esemplare più grande, potrebbe capitarvi di doverlo spostare per tragitti più o meno lunghi. Potreste avere necessità di portare il vostro drago barbuto a un controllo Veterinario.
Il modo migliore per viaggiare con un drago barbuto è quello di utilizzare un box di polistirolo o una scatola che lo aiuti a mantenere la temperatura. Utilizzate dei fogli di giornale al suo interno o se preferite un vecchio asciugamano che non usate più per rendere l’ambiente più confortevole.

LA RIPRODUZIONE

 

La riproduzione del drago barbuto in cattività consta di più fasi, che se correttamente svolte porteranno a una felice schiusa di tante piccole uova di pogona vitticeps.

 

La prima fase è quella della scelta dei riproduttori. Si consiglia di scegliere soggetti sani, correttamente alimentati, che abbiamo raggiunto la maturità sessuale (ciò avviene a circa un anno di vita) ed evitare accoppiamenti fra consanguinei. L’assenza di consanguineità renderà più remota la presenza di malattie genetiche trasmissibili. Inoltre, se avete più draghi barbuti, scegliete gli esemplari anche in base alle loro caratteristiche: come per esempio il colore (morph) o la taglia.

 

Una volta fecondata la femmina affronta la gestazione, che è variabile secondo il numero di uova e delle condizioni di allevamento, ma che è di circa 6 settimane. Si metterà a disposizione della femmina, in prossimità della data di deposizione una cassetta dove poter deporre le uova. Questa dovrà contenere della sabbia di fiume leggermente umida o della torba sterile per uno spessore di almeno 15-20 cm che la femmina scaverà per deporvi le uova.

 

Per ottenere un’alta percentuale di schiusa, si consiglia di rimuovere le uova e di riporle in un incubatrice. Il periodo dell’incubazione è molto delicato, in quanto è essenziale garantire alle uova la giusta temperatura e umidità. La schiusa è preannunciata da alcune goccioline sul guscio, ed avviene in tempi ravvicinati, tanto che entro 24 ore si concluderà lasciandovi in balia di un’orda di neonate pogone vitticeps.

 


Fonte bibliografica: https://www.dragobarbuto.it/